Soggiorni lavorativi brevi: nuovi modelli, nuove sfide

Berna, 17.12.2013 - Nel mondo del lavoro non ci sono solo sedentari e migranti. Da uno studio ordinato dalla Commissione federale della migrazione CFM vertente sulle persone che soggiornano per periodi lavorativi brevi in Svizzera emergono nuovi modelli lavorativi che meritano maggiore attenzione, come per esempio la migrazione pendolare.

Generalmente si sa poco delle persone che soggiornano in Svizzera per periodi lavorativi brevi. Lo studio svolto dal Büro Bass di Berna analizza l'attività di queste persone, il loro ruolo sul mercato del lavoro, le loro motivazioni e i vantaggi e inconvenienti legati alla brevità del soggiorno. Circa il 5 per cento degli stranieri che svolgono un'attività lucrativa in Svizzera lo fanno nell'ambito di un soggiorno breve. Di queste persone fanno parte anche i titolari del permesso L, che durante l'alta stagione rappresentano l'1,7 per cento di tutte le persone che svolgono un'attività lucrativa, e le persone soggette all'obbligo di notifica, che forniscono lo 0,8 per cento dell'intero volume di lavoro in Svizzera.

Lo studio evidenzia un ampio ventaglio di modelli lavorativi: ausiliari agricoli impiegati stagionalmente nell'ambito del raccolto, cui sono forniti vitto e alloggio, ingegneri asiatici che imparano a conoscere nuove macchine in Svizzera per assicurarne più tardi il montaggio e la manutenzione, persone che partecipano a programmi di job-rotation in seno a multinazionali o artisti da palcoscenico. Si osservano viepiù anche fenomeni di pendolarismo come per esempio quello particolarmente tipico delle cure a domicilio: donne, spesso polacche, impiegate durante una o più settimane come badanti per assistere persone anziane a domicilio, alloggiate presso la persona che assistono e che dopo il loro soggiorno se ne tornano per qualche settimana nel proprio Paese. Queste donne vengono regolarmente in Svizzera ma senza l'intenzione di trasferirvi il centro dei loro interessi.

«I modelli lavorativi odierni sono complessi e in costante mutamento», spiega il presidente della CFM Walter Leimgruber. In primis è quindi importante seguire attentamente questo sviluppo. «Occorrono, poi, soluzioni pragmatiche a problemi riscontrati nella vita quotidiana, per esempio nello stipulare un contratto d'affitto o per il cellulare. Infine, occorrono condizioni legali generali flessibili per un mercato del lavoro internazionale e transnazionale.» Pertanto, nelle sue raccomandazioni, la CFM invita le autorità e le parti sociali ad approfondire il tema della migrazione pendolare e a erogare direttive che garantiscano condizioni generali eque per tutte le parti coinvolte. Occorre sviluppare modelli lavorativi che considerino la specificità sia del pendolarismo sia dell'assunzione in economie domestiche private.


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Commissione federale della migrazione CFM, T +41 58 465 91 16, ekm@ekm.admin.ch



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Ultima modifica 30.01.2024

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