Poco meno di 40'000 lavoratori dell’UE hanno svolto impieghi di breve durata in Svizzera

(Comunicato IMES)

Berna-Wabern. Nel primo semestre dall’entrata in vigore della seconda fase dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone, quasi 40'000 cittadini dell’UE hanno svolto un’attività lucrati va di breve durata in Svizzera. Dal 1° giugno 2004, gli impieghi che non oltrepassano i 90 giorni lavorativi non sottostanno più all’obbligo del permesso, ma solo a quello di notificarsi.

I cittadini dell’UE che svolgono un’attività lucrativa di breve durata in Svizzera (sottostanti all’obbligo di notificarsi) sono perlopiù attivi nel settore dell’edilizia (ca. 13'300 persone) e nel settore della ristorazione e alberghiero (ca. 3350); a ciò si aggiungono ca. 5100 persone attive nel contesto del personale a prestito. Tale evoluzione corrisponde alle aspettative del competente Ufficio federale dell’immigrazione, dell’integrazione e dell’emigrazione (IMES); a causa della semplificazione della procedura di notifica, resa meno burocratica, è stato notificato un numero più elevato di impieghi di breve durata, prevalentemente da parte di ditte svizzere. In ragione del cambiamento del metodo di rilevazione non è però possibile effettuare un confronto diretto con i dati dell’anno scorso. È però evidente che nel medesimo periodo, ovvero dal mese di giugno alla fine di novembre 2004, è invece nettamente diminuito il numero dei nuovi permessi di breve durata (fino a quattro mesi).

Globalmente, in Svizzera la domanda di manodopera proveniente dall’UE resta elevata, nonostante un lieve calo per quel che concerne i dimoranti permanenti. Per quel che concerne la manodopera proveniente da Stati non membri dell’UE, l’immigrazione permane al livello basso registrato negli ultimi anni.

Dopo un calo registrato l’anno precedente, il numero dei permessi rilasciati a frontalieri è nuovamente aumentato. Ciò è dovuto segnatamente all’aumento del numero di frontalieri francesi – e in misura minore di frontalieri italiani. Continua invece a calare il numero dei frontalieri tedeschi e austriaci..