Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’Unione europea: nono incontro del Comitato misto

Berna. Le delegazioni riunitesi nella cornice del nono incontro del Comitato misto per l'Accordo sulla libera circolazione delle persone Svizzera-UE stendono un bilancio perlopiù positivo: la libera circolazione delle persone ha dato buone prove anche in periodi di recessione.

A un anno circa dall'avvenuta estensione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) alla Bulgaria e alla Romania, il bilancio della libera circolazione delle persone è generalmente positivo. È quanto affermano le delegazioni della Svizzera e dell'UE riunitesi in data odierna a Bruxelles per il nono incontro del Comitato misto per l'ALC.

L'incontro ha trattato segnatamente l'evoluzione dell'immigrazione nel periodo 2009/2010, questioni legate all'attuazione nel settore delle prestazioni di servizio transfrontaliere e l'avanzamento dei lavori di aggiornamento degli Allegati II e III (coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e reciproco riconoscimento dei diplomi professionali).

Dall'introduzione, il 1° giugno 2007, della libera circolazione completa dei cittadini dei 15 vecchi Stati membri dell'UE nonché di Malta, Cipro e dell'AELS (UE-17/AELS), l’immigrazione evolve in funzione della congiuntura e del bisogno di manodopera registrato dall’economia. Tra inizio giugno 2009 e fine maggio 2010 sono stati rilasciati 47 766 nuovi permessi di dimora (permessi B validi 5 anni), il che segna un nuovo calo del 20 per cento rispetto al medesimo periodo 2008/2009. Negli ultimi dodici mesi il numero di nuovi permessi di soggiorno di breve durata (permessi L validi tra 4 e 12 mesi) è passato da 56 818 (periodo 2008/2009) a 51 141. Lo scorso anno (giugno 2009 - maggio 2010) i contingenti per cittadini dell'UE-8 non sono stati esauriti.

Tra inizio giugno 2009 e fine maggio 2010 i contingenti massimi a disposizione dei cittadini di Bulgaria e Romania (membri dell'UE) sono stati esauriti in ragione del 100 per cento per quanto riguarda i permessi di dimora (362 permessi B) e del 90 per cento scarso per quanto riguarda i permessi di soggiorno di breve durata (3 155 permessi L).

In costante dialogo con i suoi partner europei, negli ultimi anni la Svizzera si è adoperata per migliorare l'attuazione delle misure accompagnatorie. Nella cornice dei regolari incontri trinazionali tra Austria, Germania e Svizzera è stato possibile compiere dei passi avanti per quanto riguarda l'esecuzione delle misure accompagnatorie. È stato altresì possibile accrescere la sicurezza giuridica per le imprese che distaccano loro collaboratori all'estero.

Dal canto suo, la delegazione svizzera ha segnalato alla Commissione i colloqui in atto con gli Stati membri in vista di risolvere i problemi esistenti, ad esempio nel settore delle casse ferie o delle garanzie per prestazioni nel settore delle costruzioni. Le delegazioni hanno convenuto di seguire ulteriormente, a livello bilaterale, le questioni tecniche rimaste irrisolte.

L'aggiornamento regolare degli allegati garantisce un funzionamento impeccabile dell'Accordo. Gli adeguamenti degli Allegati II (Assicurazioni sociali) e III (Riconoscimento dei diplomi) agli sviluppi della normativa europea sono perlopiù già riveduti e pronti per essere sottoposti alle procedure d'approvazione interne in seno all'UE e in Svizzera.

Il Comitato misto è stato presieduto dal capo della delegazione svizzera, Mario Gattiker, vicedirettore dell'Ufficio federale della migrazione. La delegazione europea è stata presieduta per la prima volta da Gianluca Grippa, capo dell’unità competente per i Paesi dello Spazio economico europeo (SEE) e dell’AELS in seno alla Direzione generale delle relazioni esterne (RELEX) della Commissione europea.

Ultima modifica 16.06.2010

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