Prima tornata negoziale Svizzera-UE sulla partecipazione della Svizzera all’Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (UESA)

Berna. Il 21 maggio 2012 hanno preso il via a Bruxelles i negoziati sulla partecipazione della Svizzera all’Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (UESA). Tra i principali compiti dell’UESA vi è quello di sostenere gli Stati i cui sistemi di asilo e di accoglienza subiscono particolari pressioni. I negoziati saranno condotti di concerto con gli altri Stati associati – Norvegia, Liechtenstein e Islanda.

Nel corso dei negoziati occorrerà definire l’entità della partecipazione degli Stati associati. La prima tornata si è concentrata essenzialmente sulla definizione delle questioni centrali da risolvere in sede negoziale. La delegazione svizzera era condotta da rappresentanti dell’Ufficio federale della migrazione e dell’Ufficio dell’integrazione DFAE/DFE, la delegazione dell’UE da rappresentanti della Direzione generale Affari interni.

Come gli altri Stati associati, la Svizzera auspica una partecipazione all’UESA in veste di osservatrice. L’UESA non è parte integrante degli accordi di Schengen e Dublino, tuttavia la Svizzera è interessata a un rafforzamento della cooperazione europea nel settore dell’asilo, giacché contestualmente alla normativa Dublino il sistema d’asilo svizzero è intimamente legato a quello di altri Stati europei.

L’UESA ha avviato la propria attività il 19 giugno 2011 nell’intento di promuovere la cooperazione degli Stati membri in questioni legate all’asilo. In qualità di agenzia europea autonoma, collabora da vicino con le competenti autorità di singoli Stati membri nonché con l’UNHCR, l’Agenzia europea per i diritti fondamentali, la Commissione europea e l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne FRONTEX. Svolge mansioni di coordinamento e di sostegno e non ha poteri direttivi nei confronti delle autorità nazionali.

Onde sostenere gli Stati i cui sistemi di asilo e di accoglienza subiscono particolari pressioni, l’UESA coordina per esempio il distacco di gruppi di sostegno sul posto. Può altresì supportare l’organizzazione di servizi di traduzione, la comunicazione di informazioni sugli Stati d’origine o la gestione della procedura d’asilo. Infine, agevola lo scambio d’informazioni e il coordinamento delle informazioni sugli Stati d’origine.

Ultima modifica 21.05.2012

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