Meno domande d’asilo da Tunisia ed Eritrea, ma la situazione rimane critica

Berna. Nell’agosto 2012 sono state depositate in Svizzera 2788 domande d’asilo, ossia una in meno rispetto al mese precedente. Il maggior Paese di provenienza è la Serbia, con 410 domande. Al quarto posto si trova la Macedonia, con 258 domande. La nuova prassi introdotta il 20 agosto 2012 nei confronti dei richiedenti l’asilo cittadini di Stati dell’est europeo esenti da persecuzioni dà già primi risultati: le nuove domande sono diminuite e oltre 230 persone hanno lasciato spontaneamente la Svizzera. Rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, da gennaio a fine agosto 2012 l’Ufficio federale della migrazione ha peraltro accresciuto del 38 per cento il numero di domande liquidate, passando a poco meno di 17 000.

In agosto sono state registrate 410 domande d’asilo di cittadini serbi (223 in più, ovvero +119% rispetto al mese precedente), 258 di cittadini macedoni (+23%) e 97 di cittadini bosniaci (+56%). Nelle prime tre settimane del mese si è pertanto avuto un aumento del numero di richiedenti l’asilo provenienti da Stati dell’est europeo esenti da persecuzioni.

Il mese di agosto è stato caratterizzato da un importante flusso di richiedenti l’asilo anche in provenienza dall’Eritrea, con 342 domande (-23%), dalla Nigeria con 261 (-9%) e dalla Tunisia con 134 (-23%). Dalla Siria sono state registrate 127 domande d’asilo, ossia il 24 per cento in più rispetto al mese di luglio. Le domande in provenienza dall’Afghanistan sono invece nettamente diminuite (-26%). Nei primi otto mesi dell’anno l’Ufficio federale della migrazione (UFM) ha liquidato in prima istanza ben 16 909 domande d’asilo, ossia il 38 per cento in più rispetto al medesimo periodo del 2011.

Nuova prassi nei confronti dei richiedenti l’asilo provenienti da Serbia, Macedonia e Bosnia e Erzegovina

Il 20 agosto 2012 l’UFM ha introdotto presso il Centro di registrazione e procedura di Basilea una procedura accelerata nei confronti dei richiedenti l’asilo provenienti da Stati dell’est europeo i cui cittadini sono esentati dall’obbligo del visto per entrare in Svizzera (Serbia, Macedonia, Bosnia e Erzegovina). Per tutte queste domande è emanata una decisione di prima istanza entro 48 ore, sempreché non occorrano ulteriori accertamenti consecutivi all’audizione. Queste persone non ottengono né un aiuto al ritorno né un’indennità per le spese di viaggio. Se un cittadino di uno degli Stati suindicati, pur essendo oggetto di una decisione d’asilo negativa rifiuta di lasciare autonomamente la Svizzera, di norma è disposto nei suoi confronti un divieto d’entrata.

Stando a un primo bilancio queste misure si dimostrano efficaci. Dal 20 agosto si sono annunciate in vista della partenza volontaria ben 285 persone, di cui 234 hanno già lasciato la Svizzera. Da allora le nuove domande sono nettamente diminuite. Va detto che la maggior parte degli interessati ritirano la loro domanda (148 casi dal 20 agosto) non appena vengono illustrate loro, contestualmente al colloquio preliminare o durante l’audizione, le possibili conseguenze dell’eventuale prosieguo della procedura. L’UFM ha potuto applicare la procedura di 48 ore nella totalità dei nuovi casi (159 in tutto), liquidando la maggior parte di queste domande con una decisione di non entrata nel merito.

A fronte del successo riscontrato dalla nuova prassi destinata ai cittadini di Stati dell’est europeo esenti da persecuzioni, i relativi provvedimenti restano in vigore e saranno oggetto di una valutazione circostanziata nel mese di novembre. L’UFM prosegue il proprio lavoro di sensibilizzazione anche nei Paesi di provenienza, allo scopo di dissuadere i potenziali richiedenti l’asilo dal presentare domande prive di qualsiasi prospettiva di successo. Nelle prossime settimane si terranno svariati incontri con le autorità di questi Stati allo scopo di intensificare la cooperazione nei settori dell’informazione e del ritorno.

Altre misure immediate

La nuova prassi nei confronti dei richiedenti l’asilo provenienti da Stati dell’est europeo esenti da persecuzioni è una delle misure immediate adottate negli scorsi mesi dall’UFM. Altri provvedimenti affiancano la nuova prassi, tra cui:

Nuova strategia per il trattamento delle domande: la nuova strategia comporta il trattamento prioritario delle domande d’asilo manifestamente non motivate. Ciò consente di trattare questi casi in maniera celere e di sgravare a medio termine le strutture ricettive.

Domande multiple: dal 20 aprile 2012 non sono più accettate domande multiple di richiedenti l’asilo trasferiti in un altro Stato Dublino. La misura ha provocato un netto calo di queste domande.

Ottimizzazione della procedura Dublino: finalizzata a procedure più celeri, l’ottimizzazione ha consentito di ridurre considerevolmente la durata procedurale media, che al momento consta di soli 62 giorni.

Aumento dell’effettivo del personale: nel febbraio 2012 sono stati autorizzati 70 posti supplementari destinati all’UFM attingendo alle risorse del Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP. La maggior parte delle persone reclutate in questo contesto hanno già assunto le proprie funzioni.

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Ultima modifica 07.09.2012

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