Verso un potenziamento del partenariato migratorio tra la Svizzera e la Nigeria

Berna. Il 6 novembre 2012, una delegazione svizzera condotta dal direttore dell’Ufficio federale della migrazione, Mario Gattiker, e dal capodivisione Sicurezza umana del DFAE, Claude Wild, è stata ricevuta ad Abuja dal segretario di Stato degli affari esteri, Martin Uhomoibhi, per un colloquio in ambito migratorio. Si è trattato del terzo incontro tra il partenariato migratorio Svizzera-Nigeria dalla sua stipula avvenuta nel febbraio 2011. Le discussioni hanno evidenziato l’evoluzione del partenariato e l’avanzamento di diversi progetti.

Dalla firma di una dichiarazione d’intenti, il 14 febbraio 2011, la Svizzera e la Nigeria hanno rafforzato la loro cooperazione migratoria nell’ambito di un partenariato equilibrato, nell’interesse delle due parti e tenendo conto sia delle opportunità sia delle sfide della migrazione. Il terzo incontro della commissione tecnica, svoltosi ieri ad Abuja, ha consentito uno scambio aperto e franco su questioni d’attualità, problemi concreti e progetti in corso o da sviluppare.

Il partenariato migratorio è finalizzato allo sviluppo di progetti innovativi. In questo contesto, la Svizzera sta realizzando un progetto per consentire alla diaspora nigeriana in Svizzera di concorrere alla formazione della gioventù in Nigeria in settori come per esempio la meccanica automobilistica. Grazie a un progetto pilota di cooperazione di polizia, lanciato nel 2011, diversi agenti di polizia nigeriani sono venuti in Svizzera per rafforzare la cooperazione operativa con determinate autorità cantonali nel campo della lotta al traffico di stupefacenti. A questi esempi si aggiungono numerose altre attività, come il potenziamento delle capacità delle autorità migratorie in Nigeria, il sostegno alla predisposizione, in Nigeria, di una politica di protezione delle persone sfollate all’interno del Paese o una cooperazione a livello del dialogo multilaterale sulla migrazione e lo sviluppo.

Le due parti hanno, peraltro, costatato con soddisfazione che, nel 2012, il 90 per cento dei cittadini nigeriani tenuti a tornare in patria lo hanno fatto in maniera autonoma. Gran parte di loro hanno beneficiato dell’aiuto al ritorno versato dalla Svizzera. Ciò testimonia della priorità data dalle due parti ai ritorni volontari. In questo contesto è stata parimenti abbordata la questione dei migranti in situazione irregolare, comprese le persone che hanno presentato una domanda d’asilo manifestamente infondata. Le due parti si sono impegnate a istituire un gruppo di lavoro per analizzare la questione di concerto e proporre soluzioni. È prevista la partecipazione delle autorità interessate dei due Paesi,

Il quarto incontro della commissione tecnica si terrà l’estate prossima a Berna.

Ultima modifica 07.11.2012

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