Cooperazione di polizia Svizzera-Nigeria: bilancio positivo dei progetti svolti sinora

Berna. La cooperazione di polizia Svizzera-Nigeria nella lotta al traffico di stupefacenti ha dato buoni risultati. Nella prossima, terza fase del progetto i canali di comunicazione tra autorità elvetiche e nigeriane saranno semplificati al fine di indagare i trafficanti di stupefacenti con maggior efficacia. È quanto convenuto dai periti dei due Paesi incontratisi a Zurigo.

La cooperazione tra Svizzera e Nigeria nell’ambito della lotta al traffico di stupefacenti ha preso il via nell’autunno 2011 con un primo progetto. A fronte delle esperienze positive, il 12 agosto 2012 è stato avviato un secondo progetto che terminerà a fine luglio 2013. Nell’ambito della cooperazione, 17 funzionari di polizia dell’autorità antidroga nigeriana hanno puntellato i loro colleghi svizzeri del Corpo guardie di confine e di unità di polizia di diversi Cantoni (Ginevra, San Gallo, Ticino, Zugo e Zurigo) nella lotta al traffico di stupefacenti. Si è trattato anzitutto di scambiarsi know-how e strategie a livello operativo.

La presenza di funzionari nigeriani riduce la violenza

In occasione del loro incontro a Zurigo, entrambe le parti si sono mostrate soddisfatte dei progressi conseguiti. Il coinvolgimento di funzionari di polizia nigeriani nelle pattuglie e nelle audizioni di trafficanti di stupefacenti nigeriani ha avuto un impatto positivo sui trafficanti, accrescendo la loro disponibilità al dialogo e riducendo la loro propensione alla violenza. Nei loro impieghi in Svizzera, i collaboratori dell’autorità antidroga nigeriana hanno brillato per la loro competenza e integrità.

Durante l’incontro è stato valutato lo scambio d’informazioni tra i ministeri pubblici e le polizie cantonali e i loro interlocutori nigeriani. Dalla valutazione è emerso un potenziale di miglioramento per quanto riguarda i canali di comunicazione. In passato, infatti, numerose richieste della Svizzera non sono giunte alle competenti autorità nigeriane e sono pertanto rimaste senza risposta. Le delegazioni hanno pertanto convenuto di perseguire canali di comunicazione più efficienti. In futuro, lo scambio d’informazioni non avverrà più soltanto tramite Interpol, bensì simultaneamente anche in maniera diretta tra le autorità competenti. Per la terza fase del progetto, che inizierà in agosto 2013, le delegazioni hanno altresì deciso di distaccare dei funzionari svizzeri in Nigeria per soggiorni lavorativi di una o più settimane. Gli agenti di polizia o i pubblici ministeri svizzeri avranno così l’occasione di meglio conoscere la situazione sul posto e di approfondire lo scambio di know-how.

La delegazione nigeriana era composta di membri dell’autorità antidroga nigeriana (National Drug Law Enforcement Agency NDLEA). La delegazione svizzera constava di rappresentanti della polizia e del pubblico ministero di diversi Cantoni (Argovia, San Gallo, Ticino, Vaud e Zurigo) nonché di rappresentanti dell’Ufficio federale di polizia e dell’Ufficio federale della migrazione.

Ultima modifica 25.04.2013

Inizio pagina

https://www.sem.admin.ch/content/sem/it/home/aktuell/news/2013/2013-04-250.html