Piano d’emergenza asilo: possibile utilizzo di capannoni militari a Thun

Sebbene al momento il numero di domande d’asilo sia inferiore rispetto agli anni scorsi, le autorità svizzere devono prepararsi all’eventualità di un nuovo aumento. Nel quadro del piano d’emergenza asilo, elaborato congiuntamente da Confederazione, Cantoni, Unione delle città svizzere e Associazione dei Comuni svizzeri, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) accresce pertanto le proprie capacità ricettive temporanee. In questo contesto, nell’eventualità di un repentino e massiccio aumento dell’immigrazione irregolare, è prevista la possibilità di alloggiare fino a un massimo di 1200 richiedenti l’asilo nei capannoni militari A, B, C e D della piazza d’armi di Thun. La SEM ha siglato una pertinente convenzione con la città di Thun e il Canton Berna.

Nel quadro del piano d’emergenza asilo, la Confederazione deve allestire 3000 posti d’alloggio per prepararsi all’eventualità di un repentino e massiccio aumento delle domande d’asilo. Conformemente all’articolo 26a della legge sull’asilo, le infrastrutture e gli edifici della Confederazione possono essere utilizzati senza autorizzazione cantonale o comunale per l’alloggio di richiedenti l’asilo per al massimo tre anni.

La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) e il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) prevedono pertanto di utilizzare i capannoni A, B, C e D della piazza d’armi di Thun per l’accoglienza temporanea di al massimo 1200 persone in caso di emergenza nel settore dell’asilo. I capannoni di Thun verrebbero utilizzati unicamente in terza priorità: il loro impiego presuppone il verificarsi di 30 000 entrate illegali in Svizzera nell’arco di tre giorni. Le ubicazioni per l’accoglienza temporanea di prima e seconda priorità sono situate in altri Cantoni.

I lavori preparatori in vista dell’eventuale utilizzo dei capannoni sono già stati eseguiti, pertanto l’esercizio militare non subirà intralci. La SEM potrà disporre dei capannoni per il previsto utilizzo civile durante al massimo tre anni. Per tutto questo periodo il numero di alloggi utilizzati sarabbe dedotto dalla chiave di riparto dei richiedenti l’asilo per il Canton Berna. In caso di pieno usufrutto dei capannoni, il Cantone si vedrebbe attribuire ogni anno 1200 richiedenti l’asilo in meno dai centri di registrazione e procedura della Confederazione.

Piano d’emergenza della Confederazione, dei Cantoni, delle città e dei Comuni

Al momento la quota parte di domande d’asilo in Svizzera rispetto all’Europa è relativamente bassa e nell’anno in corso il numero di domande d’asilo è nettamente diminuito rispetto al 2015 e al 2016. Resta tuttavia difficile valutare l’evoluzione futura nelle regioni di conflitto e lungo le rotte migratorie. Pertanto, conformemente ai parametri del piano d’emergenza asilo adottati il 14 aprile 2016 dalla Confederazione, dai Cantoni nonché dall’Unione delle città svizzere e dall’Associazione dei Comuni svizzeri, la SEM si prepara ad accrescere le proprie capacità di accoglienza.

La Confederazione si è impegnata ad allestire fino a 9000 posti di alloggio. Così facendo mira a garantire che anche in caso di improvviso e massiccio aumento delle domande d’asilo sia possibile registrare, sottoporre ai necessari controlli, assistire e alloggiare tutti i richiedenti l’asilo. Accanto ai circa 5000 posti di alloggio fissi presso i centri federali d’asilo e ai 1000 posti al massimo in punti di affluenza, la Confederazione sta pertanto cercando attorno ai 3000 ulteriori posti di alloggio temporanei. A tal fine, la SEM sta valutando con il DDPS e con diversi Cantoni e Comuni diversi edifici che potrebbero entrare in linea di conto per l’alloggiamento dei richiedenti in caso di emergenza sul fronte dell’asilo.

Ultima modifica 27.06.2017

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