L’elezione dei giudici ad opera del Parlamento da buoni frutti. Il Parlamento veglia, a titolo volontario, a un’adeguata rappresentanza partitica in seno al Tribunale federale, garantendo pertanto che la Corte suprema rispecchi la varietà di valori e posizioni presenti nella popolazione. Grazie all’appartenenza partitica dei giudici, i vari posizionamenti appaiono evidenti anche ai non addetti ai lavori. La rappresentanza proporzionale dei partiti e la trasparenza rendono la giurisprudenza meglio accetta.
Il sorteggio, dal canto suo, lascia la designazione dei giudici al caso: la carica non va al migliore, ma al più fortunato. Senza contare che un partito, una regione o anche un sesso potrebbe trovarsi a lungo fortemente sotto- o sovrarappresentato, il che rischia di ridurre il gradimento delle sentenze pronunciate dal Tribunale federale.
Anche oggi i giudici federali sentenziano senza farsi influenzare dal loro partito. Nulla lascia sospettare che cedano alle pressioni o che pronuncino sentenze in linea con i desideri partitici. Il rischio di una mancata rielezione è difatti meramente teorico: negli ultimi 150 anni nessun giudice si è visto negare la rielezione a causa di una sentenza emessa.
I giudici federali sono nominati dal proprio partito, è vero. Sono però eletti da tutti i partiti rappresentati in Parlamento, ragion per cui l’influenza di un singolo partito è limitata.
I giudici versano al partito parte della loro retribuzione – come del resto fanno anche i membri di parlamenti e governi. Questa prassi svizzera (tassa sul mandato) nasce dall’assenza di un finanziamento statale dei partiti ed è oggetto di critiche internazionali. Il Parlamento ne sta discutendo l’abolizione, a prescindere dall’iniziativa.
I giudici federali sono eletti nel rispetto della Costituzione e della legge. La procedura elettorale è stata approvata da Popolo e Parlamento. Certo, la forza proporzionale dei partiti è considerata a titolo volontario. Tuttavia, in Svizzera è tradizione politica tenere adeguatamente conto delle varie forze politiche, tant’è vero che anche il Consiglio federale è eletto nel rispetto volontario della rappresentanza proporzionale dei partiti.
Sorteggiare i giudici federali è contrario alla tradizione svizzera: il nuovo sistema sarebbe un corpo estraneo nell’ordinamento giuridico nazionale. Nessun Cantone designa i propri giudici per sorteggio.
- Nessun Cantone designa per sorteggio i propri tribunali permanenti. Nel caso del Tribunale straordinario vallesano, il sorteggio non sostituisce l’elezione democratica dei giudici.
- Il Tribunale straordinario del Canton Vallese si compone di giudici eletti democraticamente, ossia giudici supplenti eletti dal Gran Consiglio e giudici di prima istanza, anch’essi eletti regolarmente.
- Il Tribunale straordinario non è un istituto permanente: è convocato soltanto nei casi in cui s’impone la ricusazione di tutti i membri ordinari del Tribunale cantonale..
Ultima modifica 24.08.2021