Attualità
Nella seduta del 19 dicembre 2025 il Consiglio federale ha approvato la strate-gia della Svizzera per la lotta alla criminalità organizzata. È integrata nella strategia della Svizzera in materia di politica di sicurezza e definisce campi d’azione per identi-ficare, prevenire e combattere la criminalità organizzata.
I 196 Stati membri di INTERPOL si sono riuniti a Marrakech per l’Assemblea Generale annuale, con l’obiettivo di discutere i nuovi sviluppi della criminalità organizzata, le innovazioni tecnologiche e l’aumento della criminalità informatica. fedpol ha condotto colloqui bilaterali, tra cui con gli Stati della regione del Sahel, la Colombia e il Marocco, sottolineando l’importanza della cooperazione transfrontaliera. Quest’anno l’Assemblea Generale è stata caratterizzata da elezioni orientate al futuro: Lucas Philippe, Francia, è stato eletto nuovo Presidente di INTERPOL e il Comitato Esecutivo è stato rinnovato.
Il 12 novembre 2025, il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione concernente la revisione dell’ordinanza sui documenti d’identità e dell’ordinanza del Dipartimento federale di giustizia e polizia sui documenti d’identità dei cittadini svizzeri. Con questa revisione viene predisposta l’introduzione della futura carta d’identità biometrica, il cui ottenimento resterà facoltativo.
A partire dal 12 ottobre il sistema ingressi/uscite («Entry/Exit System», EES) sarà introdotto gradualmente in tutto lo spazio Schengen. Anche le autorità di perseguimento penale potranno ottenere, sottostando a severe condizioni, un accesso indiretto alle informazioni dell’EES. In qualità di punto di accesso centrale nazionale, fedpol verificherà le richieste di queste autorità e trasmetterà, caso per caso, le informazioni EES richieste. Inoltre effettuerà i confronti biometrici (impronte digitali) tra le informazioni registrate nell’EES e quelle rilevate durante i controlli delle persone eseguiti sul territorio nazionale. In tal modo, fedpol contribuisce alla sicurezza delle frontiere esterne dello spazio Schengen.
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Da qualche tempo vengono inviate e-mail fraudolente a nome di autorità di polizia e/o di varie personalità pubbliche con cui i mittenti minacciano di avviare procedimenti penali. Stanno aumentando anche le chiamate a nome di false autorità (polizia, dogana).
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