Blocco dell'aiuto sociale: rapporto di monitoraggio 2011

Berna. L’anno scorso ben 10 166 persone da rimpatriare hanno beneficiato del soccorso d’emergenza sotto forma di vitto, alloggio, vestiario e assistenza sanitaria di base, per una durata media di 115 giorni. I beneficiari provengono in primo luogo da Nigeria, Tunisia e Serbia e, nell'80 per cento dei casi, sono di sesso maschile. I costi per i Cantoni ammontano a circa 57 milioni di franchi. È quanto emerge dal «Rapporto di monitoraggio del blocco dell'aiuto sociale» per il 2011, pubblicato dall'Ufficio federale della migrazione (UFM) il 25 luglio 2012.

Nel 2011 la Confederazione ha versato ai Cantoni, a titolo di compenso per l’aiuto immediato, una somma forfettaria unica di 6116 franchi per ogni persona con decisione negativa o di non entrata nel merito passata in giudicato. Nel 2011 tali contributi federali raggiungevano un totale di circa 62 milioni di franchi.

Dall'estensione del blocco dell'aiuto sociale, il 1° gennaio 2008, sono stati spesi 139,5 milioni di franchi per il soccorso d’emergenza, mentre la Confederazione ha anticipato ai Cantoni ben 196,5 milioni di franchi. L'eccedenza andrà impiegata per coprire il soccorso d’emergenza alle persone la cui decisione è passata in giudicato dal 2008 al 2011, periodo nel quale i costi medi erano di 46 franchi al giorno per ogni beneficiario, che ne usufruiva in media per 162 giorni.

L'UFM effettua il monitoraggio in collaborazione con la Conferenza dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDCGP) e con la Conferenza dei direttori cantonali degli affari sociali (CDAS).

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Ultima modifica 25.07.2012

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