Dopo che la Commissione dell’UE ha consultato gli Stati membri in merito al principio della non-discriminazione, le due delegazioni hanno discusso delle ripercussioni concrete delle proposte svizzere relative a un regime transitorio. Per quanto riguarda le restrizioni d’ammissione nei confronti dei dieci nuovi membri, la Svizzera chiede di non essere trattata in modo meno favorevole che gli attuali 15 Stati membri.
L’entrata in vigore del protocollo aggiuntivo all’Accordo di libera circolazione delle persone non potrà avvenire prima del 2005 – a condizione che il Parlamento dia la propria approvazione, come pure il popolo in caso di referendum. Il Consiglio federale considera l’estensione degli Accordi bilaterali con l’UE ai dieci nuovi Stati membri come una svolta importante e un’opportunità per la Svizzera. Grazie all’estensione dell’accordo di libera circolazione si aprono nuove prospettive interessanti di reclutamento della manodopera qualificata ed ausiliaria.
La delegazione svizzera è presieduta da Dieter Grossen, vicedirettore dell’IMES, mentre la delegazione dell’UE è guidata da Matthias Brinkmann, membro della Direzione generale delle Relazioni esterne della Commissione europea.
Ultima modifica 03.12.2003