Rapporto propone misure per tutelare meglio le lavoratrici del settore a luci rosse

Berna. È necessario proteggere meglio le donne che lavorano nel settore a luci rosse dallo sfruttamento migliorando il quadro normativo nell’ambito di una politica nazionale sul lavoro sessuale. È quanto raccomanda un gruppo di esperti istituito dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). Nel rapporto, pubblicato il 24 marzo 2014, il gruppo peritale propone varie misure, tra cui l’abrogazione della contrarietà al buon costume, e respinge un divieto della prostituzione sul modello svedese.

Facendo il punto della situazione, il gruppo nazionale d’esperti, diretto dalla ex consigliera di Stato sangallese Kathrin Hilber, ha constatato che le donne attive nel settore a luci rosse sono sistematicamente sfruttate e spesso esposte a situazioni di precarietà. Secondo gli esperti è necessario rafforzare in maniera mirata i diritti delle lavoratrici dell’industria del sesso tramite misure promosse dalla politica, dall’amministrazione e da organizzazioni private. Lo statuto di ballerina di cabaret va invece abrogato, in quanto si presta a notevoli abusi.

Una politica nazionale sul lavoro sessuale

Il rapporto peritale raccomanda in particolare una politica nazionale sul lavoro sessuale al fine di sancire sul piano federale principi importanti. A parere degli esperti, tale politica va impostata in maniera liberale e pragmatica; un divieto sul modello degli Stati nordici in Svizzera non si presta a migliorare la tutela delle operatrici del sesso. Esse sarebbero infatti indotte a operare nell’illegalità, e la loro posizione ne risulterebbe indebolita.

Il gruppo d’esperti identifica invece quattro punti di intervento per migliorare la protezione di tali lavoratrici: occorre integrare le norme legali esistenti, istituire nuovi organi di coordinamento su scala federale e cantonale e rafforzare sia la prevenzione sia l’esecuzione. In concreto, il rapporto propone 26 misure, tra cui anche l’abrogazione della contrarietà al buon costume dei contratti di prostituzione. Infatti, mentre l’esercizio del lavoro sessuale è legale, secondo l’attuale interpretazione del Tribunale federale, i contratti di prostituzione offendono la decenza, il che significa che eventuali pretese non potrebbero essere fatte valere in tribunale. Secondo il rapporto presentato dagli esperti, altre possibilità risiedono nell’ampliamento dell’offerta dei consultori, nel potenziamento e nella sensibilizzazione delle autorità esecutive e nell’istituzione su scala nazionale di un nuovo servizio specializzato per il lavoro sessuale.

Per il gruppo di esperti è fondamentale il coordinamento tra Confederazione, Cantoni e società civile. La serie di misure presentate intende aumentare la sicurezza nella quotidianità delle operatrici del sesso, potenziare l’autodeterminazione ed eliminare la discriminazione strutturale.

Base per i prossimi passi

Il gruppo di esperti, istituito nel luglio 2013 dal DFGP con l’incarico di vagliare misure a tutela delle operatrici del sesso, era composto da rappresentanti delle organizzazioni di protezione delle lavoratrici nel ramo erotico, dei partner sociali, dei Cantoni e delle unità dell’Amministrazione federale interessate. Da una consultazione condotta l’anno precedente sull’abrogazione dello statuto di ballerina di cabaret era risultata la necessità di intervenire nell’intero ramo erotico. Il presente rapporto costituisce la base per la decisione sui prossimi passi.
 

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Ultima modifica 24.03.2014

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