Negli ultimi anni il numero di rifugiati riconosciuti e di persone ammesse provvisoriamente che rimangono a lungo termine in Svizzera è fortemente aumentato. Molti sono giovani e hanno un potenziale professionale che al momento non viene pienamente sfruttato. La Confederazione e i Cantoni hanno riconosciuto la necessità di un intervento e hanno già adottato misure supplementari per integrare professionalmente queste persone. In contropartita ci si aspetta che i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente cooperino in vista di acquisire rapidamente le competenze necessarie per accedere al mercato del lavoro o a una formazione.
Rifugiati e ammessi a titolo provvisorio sono parte integrante del potenziale presente sul territorio nazionale
L'accesso al mercato del lavoro presuppone che i rifugiati, le persone ammesse provvisoriamente e altri gruppi di persone che non riescono di primo acchito a integrarsi nel mondo del lavoro beneficino di una congrua offerta di posti di apprendistato e di lavoro. Oggi non è così e occorrerà pertanto creare, a medio termine, posti supplementari per integrare questi gruppi di persone. I rifugiati e le persone ammesse provvisoriamente sono parte integrante del potenziale di manodopera presente sul territorio nazionale. Se si integrano queste persone nel mercato del lavoro occorre reclutare meno manodopera all'estero.
L'incaricato per i rifugiati e l'economia dovrà informare e sensibilizzare le aziende e le associazioni in merito alle possibilità di assumere rifugiati e persone ammesse provvisoriamente alle proprie dipendenze. Il mandato è limitato a sei mesi, dopodiché sarà stilato un bilancio e si deciderà sul da farsi.
Ultima modifica 06.12.2017
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