Tramite il secondo contributo svizzero (crediti quadro «coesione» e «migrazione») ad alcuni Stati membri dell’UE, la Svizzera intende contribuire a ridurre le disparità economiche e sociali e a gestire meglio i movimenti migratori in Europa. Il nostro Paese decide assieme agli Stati partner quali programmi e progetti sostenere. Il contributo durerà fino al 2029.
Grazie al secondo contributo la Svizzera consolida e approfondisce le relazioni bilaterali con gli Stati partner e con l’intera UE. Può inoltre contribuire ad affrontare le attuali sfide europee in ambito migratorio che riguardano anche il nostro Paese.
La responsabilità per l’attuazione del credito quadro «migrazione» ricade sulla Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Tale credito è pensato principalmente per finanziare programmi e progetti negli ambiti seguenti: procedure d’asilo, infrastrutture, ritorno volontario e reintegrazione nonché integrazione, con lo scopo di prevenire la migrazione secondaria.
Il credito quadro «migrazione» viene attuato tramite programmi di cooperazione bilaterale e attraverso il Rapid Response Fund.
I criteri utilizzati per definire gli Stati partner per i programmi di cooperazione bilaterale sono, principalmente, la pressione migratoria e le esigenze dei Paesi chiamati a gestire i movimenti migratori. La SEM effettua un’analisi volta a identificare i possibili Stati partner. I progetti finanziati con il Rapid Response Fund sono gestiti direttamente dalla SEM, e i potenziali promotori sono invitati a presentare le proprie candidature seguendo la procedura ordinaria.
Come avvenuto per il contributo all’allargamento, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) condividono la responsabilità dell’attuazione del contributo della Svizzera nell’ambito della coesione. La divisione Europa della Segreteria di Stato del DFAE è responsabile per il monitoraggio delle questioni legate alla politica europea.
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Ultima modifica 12.01.2023