Quarta tornata negoziale sull’estensione dell’accordo di libera circolazione con l’UE

(Comunicato IMES)
Berna. Oggi si è tenuta a Berna la terza tornata negoziale sull’estensione dell’accordo di libera circolazione ai dieci nuovi Stati membri dell’UE. Le delegazioni della Svizzera e dell’Unione europea hanno esaminato in particolare la possibilità di riprendere una clausola di salvaguardia come quella valevole per lo SEE.

La Svizzera insiste, nei confronti della Commissione dell’UE, affinché la libera circolazione delle persone con i nuovi Stati dell’UE venga introdotta solo gradualmente e dopo un periodo transitorio adeguato. Alla seduta odierna è stata esaminata la possibilità di applicare anche per la Svizzera una clausola di salvaguardia come quella valevole per gli Stati dello SEE. Una siffatta clausola consentirebbe, durante un periodo transitorio, di mantenere determinate limitazioni dal profilo del mercato del lavoro (contingenti, priorità degli indigeni, controllo delle condizioni salariali) nei confronti delle persone provenienti dai dieci nuovi Stati aderenti.

L’entrata in vigore non potrà avvenire prima del 2005 – a condizione che il Parlamento dia la propria approvazione, come pure il popolo in caso di referendum. Il Consiglio federale considera l’estensione degli Accordi bilaterali con l’UE ai dieci nuovi Stati membri come una svolta importante e un’opportunità per la Svizzera. Grazie all’estensione dell’accordo di libera circolazione si aprono nuove prospettive interessanti di reclutamento della manodopera qualificata ed ausiliaria.

La delegazione svizzera è presieduta da Dieter Grossen, vicedirettore dell’IMES, mentre la delegazione dell’UE è guidata da Matthias Brinkmann, membro della Direzione generale delle Relazioni esterne della Commissione europea.

Ultima modifica 05.11.2003

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