Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’Unione europea: ottavo incontro del Comitato misto

Berna. A sette anni dall’entrata in vigore dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC), il bilancio relativo alla sua applicazione è positivo. In data odierna, il Comitato misto Svizzera-UE si è riunito in un clima favorevole, segnato in particolare dalla recente decisione del popolo svizzero di proseguire la via bilaterale con l’UE e di estendere l’ALC alla Bulgaria e alla Romania.

I punti salienti della riunione vertevano sulle modalità della riconduzione e dell’estensione dell’ALC, sull’evoluzione della migrazione nel periodo 2007/2008, sulle misure accompagnatorie nonché sullo stato dei lavori di adeguamento per quanto concerne la sicurezza sociale e il riconoscimento dei diplomi.

Nonostante la situazione economica difficile, le esperienze maturate con l’ALC durante l’anno appena trascorso sono positive. Per il secondo anno consecutivo è stata concessa la libera circolazione completa ai cittadini dei 15 vecchi Stati membri dell’UE, di Cipro e Malta e dell’AELS (UE-17/AELS). L’immigrazione continua a evolvere in funzione della congiuntura e del bisogno di manodopera registrato dall’economia.

Il numero di nuovi permessi di dimora (permessi B validi 5 anni) rilasciati dal giugno 2008 alla fine di maggio 2009 è stato pari a 59 742 unità, ed è quindi in netto calo rispetto al periodo 2007/2008 (- 37%). Il numero di permessi di breve durata (permessi L validi 4 - 12 mesi) è passato da 61 970 (periodo 2007/2008) a 56 818 (negli ultimi 12 mesi). In tale ottica, la Commissione europea ha accolto favorevolmente la decisione del Consiglio federale di non ricorrere alla clausola di salvaguardia che gli avrebbe consentito di reintrodurre dei contingenti nei confronti dei cittadini europei precitati.

Il Comitato misto ha inoltre discusso la decisione del Consiglio federale di mantenere fino al 2011 le limitazioni d’accesso al mercato del lavoro svizzero per i cittadini di otto dei dieci Stati che hanno aderito all’UE nel 2004 (UE-8, ovvero UE-10 salvo Cipro e Malta). Nel periodo 2008/2009, il tasso di utilizzo dei contingenti per permessi B validi cinque anni è stato pari all’88 per cento. Considerati gli effetti che avrebbe attualmente l’apertura completa del mercato del lavoro svizzero a questa categoria di manodopera straniera, il Consiglio federale considera giustificato mantenere tali restrizioni.

La Svizzera si è adoperata, unitamente ai suoi partner europei, per migliorare l’applicazione delle misure accompagnatorie. I risultati conseguiti in tale contesto in occasione della terza Conferenza trinazionale Germania-Austria-Svizzera, tenutasi nel maggio 2009, consentono di chiarire e armonizzare la disciplina vigente. Al momento sono in corso discussioni sugli ostacoli incontrati dai prestatori di servizi svizzeri negli Stati limitrofi. Il 26 e 27 giugno 2009 si terrà a Lucerna un incontro tripartito dei Ministri dell’economia tedesco, austriaco e svizzero.

Per quanto concerne il riconoscimento dei diplomi, la delegazione svizzera ritiene che non vi siano più ostacoli istituzionali al recepimento del sistema vigente dall’ottobre 2007 in seno all’UE. L’allegato III dell’ALC va tuttavia modificato di conseguenza.

Nell’anno in osservazione, il Comitato misto è stato presieduto dal rappresentante della delegazione europea, Matthias Brinkmann, capo dell’unità competente per i Paesi dello Spazio economico europeo (SEE) e dell’AELS in seno alla Direzione generale delle relazioni esterne della Commissione europea. La delegazione svizzera è stata presieduta per la prima volta da Mario Gattiker, vicedirettore dell’UFM.

Ultima modifica 17.06.2009

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