Quarta tornata negoziale per l’estensione a Bulgaria e Romania dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone

Berna. Mercoledì si è tenuta a Berna la quarta tornata negoziale relativa all’estensione a Bulgaria e Romania dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone. La Svizzera e l’Unione europea (UE) devono ancora chiarire la questione riguardante la durata della clausola di salvaguardia speciale.

Romania e Bulgaria hanno aderito all’UE il 1° gennaio 2007. La Svizzera e l’UE concordano che l’apertura del mercato del lavoro a questi due Stati membri debba avvenire in maniera graduale e controllata. A tal fine saranno applicabili periodi transitori. Per sette anni sarà possibile mantenere limitazioni per il mercato del lavoro (contingenti, priorità degli indigeni, controllo preliminare delle condizioni salariali). Le due delegazioni concordano sui punti principali del regime transitorio.

Resta da chiarire la durata della clausola di salvaguardia speciale (clausola valvola). Quest’ultima consentirà, anche dopo lo scadere del regime transitorio, di reintrodurre contingenti per questi due Paesi se dovesse verificarsi una forte immigrazione. La Svizzera chiede una durata di cinque anni. Per un accordo definitivo è necessario il consenso da parte di Bulgaria e Romania. Non appena esse avranno dato il loro beneplacito, il protocollo di allargamento potrà essere paraffato definitivamente.

La delegazione svizzera è guidata dal direttore supplente dell’UFM, Dieter Grossen, mentre quella dell’UE da Matthias Brinkmann, membro della Direzione generale «Relazioni esterne» della Commissione europea.

Ultima modifica 12.12.2007

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