L’UFM non prende rischi di sorta per quanto riguarda eventuali violazioni dei diritti dell’uomo: nell’ambito della procedura d’asilo esamina accuratamente se una persona è esposta a pericolo nel Paese d’origine. L’esame presuppone tuttavia che il richiedente l’asilo esponga chiaramente alle autorità svizzere tutti i fatti che potrebbero comprovare l’esistenza di un pericolo.
L’UFM è a conoscenza di due casi di cittadini srilankesi arrestati dopo il rimpatrio. La rappresentanza svizzera a Colombo è stata immediatamente incaricata di procedere agli accertamenti del caso. Ha preso contatto con le autorità srilankesi per ottenere indicazioni più precise sui motivi dell’arresto, il luogo di soggiorno degli interessati e il loro stato di salute. Per il momento le autorità elvetiche ignorano per quali motivi gli interessati siano stati arrestati e se abbiano subito trattamenti illeciti. L’ambasciata è in contatto con i familiari. Nei due casi il Tribunale amministrativo federale aveva considerato l’esecuzione dell’allontanamento ammissibile ed esigibile.
Gli accertamenti approfonditi svolti dall'UFM si basano anche su altri rapporti di organizzazioni non governative pubblicati di recente. Questi rapporti parlano di presunti maltrattamenti inflitti a cittadini srilankesi rimpatriati per mano di autorità di altri Paesi o di loro spontanea volontà.
Misure cautelari
In attesa dei risultati degli accertamenti, i pochi allontanamenti previsti a breve termine sono temporaneamente sospesi. In virtù dei risultati degli accertamenti, l’UFM deciderà se modificare la propria prassi in materia di asilo e di allontanamento. Il 26 agosto 2013 ha inoltre deciso di sottoporre a un nuovo, accurato controllo i dossier di tutte le persone di cui è previsto il rimpatrio in Sri Lanka.
Contrariamente a quanto affermato da taluni rapporti, lo Sri Lanka non figura sulla lista dei Paesi dichiarati sicuri dal Consiglio federale. L’UFM monitora costantemente l’evolversi della situazione in Sri Lanka, basandosi tra le altre cose su informazioni fornite dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), sulle direttive del 21 dicembre 2012 dell’UNHCR, sui rapporti relativi ai Paesi stesi da altri Stati europei e sulla prassi del Tribunale amministrativo federale.
Ultima modifica 04.09.2013