Il Comitato misto ALC, composto da rappresentanti della Svizzera, della Commissione UE e degli Stati UE, si riunisce di norma una volta l’anno per fare il punto dell’attuazione dell’Accordo sulla libera circolazione. La delegazione svizzera era guidata da Cornelia Lüthy, vicedirettore nella Segreteria di Stato della migrazione (SEM), quella dell’UE da Claude Maerten, capo della Divisione per l’Europa Occidentale del Servizio europeo per l’azione esterna.
Recenti sviluppi nel settore della libera circolazione delle persone
Entrambe le parti hanno constatato che l’Accordo di libera circolazione continua a funzionare bene sullo sfondo di un saldo migratorio in calo verso la Svizzera. La delegazione svizzera ha informato in merito alla proroga della clausola di salvaguardia nei riguardi della manodopera proveniente da Romania e Bulgaria. Dal 1° giugno 2017 i cittadini rumeni e bulgari (UE-2) hanno accesso limitato al mercato del lavoro svizzero. Poiché vi erano le condizioni quantitative, il 16 maggio 2018 il Consiglio federale ha prorogato la misura di un altro anno, per l’ultima volta: i cittadini rumeni e bulgari beneficeranno quindi della libera circolazione completa a partire dal 1° giugno 2019. È anche stata discussa la possibilità di prolungare le disposizioni transitorie per l’accesso completo al mercato del lavoro dei cittadini croati alla fine del 2018. Il Consiglio federale deve decidere in via definitiva alla fine dell’anno corrente.
Attuazione dell’articolo 121a Cost.
La delegazione svizzera ha infine illustrato i lavori di attuazione dell’articolo 121a Cost. riferendo che il Consiglio federale ha adottato le ordinanze modificate l’8 dicembre 2017. L’obbligo di comunicare i posti vacanti è introdotto in due tappe: a partire dal 1° luglio 2018 si applica una soglia dell’8 per cento, che al termine di un periodo transitorio sarà abbassata al 5 per cento con effetto al 1° gennaio 2020.
Ultima modifica 19.06.2018