Sans papiers: il Consiglio federale considera il sistema odierno adeguato

Berna, 18.12.2020 - Nella seduta del 18 dicembre 2020 il Consiglio federale si è occupato della problematica delle persone che soggiornano illegalmente in Svizzera (cosiddetti sans papiers). Pur riconoscendo che esiste un conflitto tra l’interesse pubblico all’affiliazione dei sans papiers alle assicurazioni sociali, da una parte, e la lotta al lavoro e al soggiorno illegali, dall’altra, ritiene che il quadro legale odierno sia adeguato. Il Consiglio federale respinge sia la regolarizzazione parziale sia l’esclusione generale dei sans papiers dalle assicurazioni sociali.

Il Consiglio federale ha adottato il rapporto «Per un’ampia analisi della problematica dei sans papiers» in adempimento del postulato 18.3381 della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N).

Con il postulato, il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di presentare un’analisi circostanziata della situazione dei sans papiers. Ha chiesto di stilare un inventario dei diritti d’affiliazione alle diverse assicurazioni sociali, di valutare le conseguenze di un’eventuale revoca di questi diritti e di presentare possibili soluzioni. Stando alle stime, in Svizzera soggiornano tra 58 000 e 105 000 sans papiers.

Per discutere la tematica e le soluzioni possibili, il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha istituito un gruppo di accompagnamento costituito da rappresentanti dei Cantoni, delle città, dei Comuni e delle conferenze intercantonali e nazionali nonché di diversi uffici dell’amministrazione federale. È inoltre stata organizzata una tavola rotonda con i sindacati e le istituzioni di soccorso.

Regolarizzazione del soggiorno

Il Consiglio federale è contrario a una regolarizzazione parziale – limitata a determinate categorie di sans papiers – o collettiva, poiché non offrirebbe soluzioni durevoli alla problematica del soggiorno illegale. Il Consiglio federale conferma il principio della regolarizzazione individuale del soggiorno in casi di rigore e ritiene che la legislazione vigente abbia dato buoni risultati poiché offre un margine di manovra sufficiente ai Cantoni e alla Confederazione per tenere conto delle situazioni di rigore. Il quadro legale vigente ha anche consentito al Cantone di Ginevra di svolgere l’operazione Papyrus, portata a termine nel 2018.

Affiliazione alle assicurazioni sociali

Il Consiglio federale è inoltre contrario a un’esclusione generale dei sans papiers dall’assoggettamento alle assicurazioni sociali. Oggi i sans papiers possono o sono obbligati ad affiliarsi a numerose assicurazioni e possono beneficiare delle prestazioni corrispondenti. Infatti, le leggi federali sull’assicurazione malattia, sull’assicurazione infortuni, sull’assicurazione vecchiaia e superstiti, sull’assicurazione perdita di guadagno come anche gli assegni familiari si basano generalmente, quale criterio d’assoggettamento, sul domicilio o sull’esercizio di un’attività lucrativa. I sans papiers non possono, invece, affiliarsi all’assicurazione contro la disoccupazione né beneficiare delle prestazioni corrispondenti (salvo per l’indennità in caso d’insolvenza) o delle prestazioni complementari. Non hanno diritto nemmeno all’aiuto sociale, bensì soltanto al soccorso d’emergenza.

Il rapporto conclude che un’esclusione generale dei sans papiers da tutte le assicurazioni sociali violerebbe gli impegni internazionali della Svizzera. Inoltre ne conseguirebbero costi, soprattutto sanitari, per i Cantoni e i Comuni.

Scambio di dati e lotta al lavoro nero

La legislazione non prevede uno scambio di dati automatico tra gli organi incaricati di applicare le assicurazioni sociali e le autorità preposte alla migrazione. Tuttavia, sia la legge sul lavoro nero sia la legge federale sugli stranieri e la loro integrazione prevedono uno scambio di dati tra determinate autorità e le autorità della migrazione. Pur riconoscendo che esistono dei conflitti d’interesse e di obiettivi tra le diverse autorità che, nell’espletamento dei propri compiti, sono a contatto con i sans papiers o sono chiamate a emanare decisioni che li riguardano, il Consiglio federale ritiene adeguato il sistema odierno. Questo sistema consente infatti a tutte le autorità di espletare i rispettivi compiti.

Sanzioni penali

Il Consiglio federale ritiene che le sanzioni penali previste nella legislazione sugli stranieri offrano gli strumenti adeguati per sanzionare il soggiorno illegale, l’esercizio illegale di un’attività lucrativa e l’impiego di stranieri senza permesso. Ritiene che queste sanzioni non dovrebbero essere aumentate poiché diventerebbero sproporzionate.


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Ultima modifica 30.01.2024

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